mercoledì 3 dicembre 2014

Madrid

A dieci anni di distanza ho avuto occasione di poter visitare la capitale spagnola e, come sempre quando ho modo di tornare nei luoghi già visitati, ne ho tratto dei nuovi spunti.

La prima volta ci andai con le amiche per l'ultimo dell'anno, nel 2004.
Una zingarata per sole donne passata tra cultura, discoteche e sangria.
Rimase in me l'idea di una città dal tono asburgico, seriosa e imponente, ma fu una bella vacanza e conservo ancora i ricordi  del museo del Prado, del palazzo reale e di una grandezza che solo le capitali posseggono.
 
Questa volta ci sono tornata a fine novembre e l'ho potuta gustare addobbata per le festività natalizie.


 
 
Addobbi lussuosi, brillanti e sfarzosi, con le strade stracolme di gente e piene di gioventù.  Sopratutto mi ha colpito la forte presenza femminile nei ristoranti e nei locali e ovviamente la grande varietà di quest'ultimi.
Traffico tanto ma ordinato, pulizia e ordine.
Le opere d'arte al loro posto, impassibili davanti allo scorrere del tempo e agli sguardi dei turisti.
 
Una città piena di energia che, nonostante la crisi, continua la sua corsa come è giusto che sia per una città  europea.
 
L'austerità che avevo percepito nel primo viaggio è stata sostituita ai miei occhi con l'allegria tipicamente spagnola che avevo sentito più forte nelle città dell'Andalusia.
In dieci anni è possibile che anche il mio occhio di viaggiatrice sia cambiato, ma voglio credere che sia invece, quello che ho percepito, un forte segnale ad andare avanti.
 
Questa volta ho avuto anche modo di visitare un altro importante monumento di Madrid: lo stadio Santiago Bernabèu.


Un esperienza che consiglio a tutti, tifosi di calcio o meno, perché è li, negli stadi, che si coglie il vero cuore di una città.

A tutto questo aggiungo che i compagni di viaggio erano ottimi e ne potrete dedurre che il voto che assegno a questa vacanza è ottimo.

In onore di questa bellissima città vi lascio con una bellissima cartolina, postata proprio per voi